Suite Francese

Suite francese – Irène Némirovsky – Adelphi – pagg. 415 – €.19,00
Questa pubblicazione racchiude le prime due parti (“Temporale di giugno” e “Dolce”) del grande romanzo progettato dalla Némirovsky come una sinfonia in cinque tempi, interrotto dal tragico evento della sua deportazione (come ebrea russa) ad Auschwitz e la sua morte avvenuta subito dopo (dopo pochi mesi anche suo marito subirà la stessa sorte).

E’ il racconto di ciò che la scrittrice ha vissuto, riportato praticamente in tempo reale, durante l’occupazione della Francia da parte dei nazisti. I bombardamenti, l’esodo in massa dei parigini per sfuggire all’avanzata tedesca che nessuno ormai poteva contrastare, il mare di profughi che, con ogni mezzo di trasporto, anche a piedi, si spingevano nelle campagne. Con occhio acuto e spietato, la N. descrive la varia umanità che, nei momenti tragici, diventa ancor più egoista e squallida. I borghesi pieni di pregiudizi e terribilmente attaccati ai loro tesori, i contadini furbastri sempre pronti a guadagnare qualcosa da ogni situazione, l’odio atavico fra gli uni e gli altri, il famoso scrittore che, sempre sull’orlo di una crisi di nervi, terrorizzato dalla povera gente, riuscirà, si può intuire, a sopravvivere e a mantenere la sua fama e il suo stato sociale grazie alla capacità di cavalcare l’onda degli eventi ed a sfruttare le sue conoscenze altolocate. I personaggi sono molti,  e molti sono quelli realmente esistiti  (come  testimonia la figlia maggiore, Denise).
Nella seconda parte  si assiste  quasi all’arrestarsi del tempo, quando i tedeschi ormai  sono padroni di tutta la Francia , e si attende solo che la guerra finisca, in una maniera o nell’altra  purché finisca. E’ una Francia battuta, senza desiderio di rivalsa, senza più onore. Del resto, anche i giovanissimi soldati e ufficiali tedeschi, pur con la loro innocente crudeltà da vincitori e la loro nostalgia di casa, finiranno per morire, quasi tutti, sul fronte russo  dove verranno richiamati. Oltre ai vizi e alla cattiveria umana si può leggere fra le righe l’eterna contrapposizione fra la massa, (la società, lo Stato) e l’individuo, (la sua autodeterminazione e la sua libertà).
Ci sono anche due belle storie d’amore, finite prima ancora di cominciare ad essere tali, fra un francese ferito che si rifugia in una fattoria e la sua ospite (il cui fidanzato è a sua volta ancora in guerra), e fra un ufficiale tedesco e una giovane borghese che lo ospita, mentre il marito che non la ama e non è amato da lei, è disperso.

In appendice al romanzo c’è  un impressionante e toccante carteggio. Sono gli appunti della scrittrice  presi durante la stesura del romanzo  ed un gran numero  di lettere  scritte da lei ai suoi amici  ed editori, quindi  le lettere disperate  del marito  che cerca di fare l’impossibile  per salvarla, sforzi inutili, tanto che anche lui verrà arrestato e morirà pochi mesi dopo.

Segue una postfazione di Myriam Anissimov che ci racconta la vita e le vicissitudini di Irène Némirovsky e della sua famiglia, portandoci a conoscenza anche del modo incredibile col quale il manoscritto di questo romanzo incompiuto è giunto fino a noi, dopo circa sessant’anni.

Romanzo magistrale, grande opera di una grande scrittrice che avrebbe potuto donarci ancora molto, se solo la Francia l’avesse protetta e le avesse dato la cittadinanza, invece che voltarle le spalle dopo averla acclamata e incensata.

QUI la recensione di Gabrilù

QUI  quella di “La stanza dei libri”,
e quella di Grazia Giordani  QUI

17 commenti

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17 risposte a “Suite Francese

  1. io l’ho terminato stamattina. complimenti per la bella recensione, chiara e completa come nelle tue abitudini 🙂

  2. Ciao Patty, mi sa che questo libro è troppo triste per me…. stavolta passo. a presto, baci,gb

  3. Lo sto assaporando con gusto, innamorandomi ogni giorno della sua prosa così “familiare” eppure brillante…sembra parlarti al cuore ^^

  4. sembra bellissimo, non ho mai letto niente di questa scrittrice

  5. @deadivina: ti ringrazio. Inizialmente pensavo che non ci sarei riuscita: troppe sfumature, troppe cose delle quali parlare. Volendo vedere ci sarebbe stato da scrivere per dieci pagine. Se sono riuscita a rendere bene l’idea di cos’è “Suite francese” sono proprio contenta!@gonzolettore: in realtà non è poi così triste. Ma capisco che non sempre si è nel periodo giusto per leggerlo.@Harion: al cuore e al cervello. La lucidità con la quale la Némirovsky descrive una realtà che le sarà fatale è sorprendente.@Elisaday: io ho già letto “Jezabel” e “Il ballo”, sono tutti e due bellissimi. Mi restano ancora da leggere “David Golder” e “Come le mosche d’autunno”, che sono già nel mio scaffale dei libri da leggere.

  6. Ho letto “Il Ballo” (che recensirò in questi giorni) e l’ho trovato meraviglioso. Questa volta, però, passo. Ha ragione gonzabassa, è tropo triste… Un abbraccio, Cooman

  7. @Cooman: come dicevo a Gonzabassa, non è poi così triste, nonostante il tema trattato.Ci sono momenti poetici e personaggi che fanno anche sorridere, come la ricca borghese che facendo il riepilogo delle cose che è riuscita a salvare (argenteria, porcellane, gioielli) si accorge di aver completamente dimenticato il suocero sulla sedia a rotelle, quando ormai non si poteva più tornare indietro.

  8. Grazie per la citazione, Patty. Ci sono ancora alcuni libri della N. che non sono stati ancora tradotti e pubblicati in italiano, chissà se Adelphi pubblicherà anche quelli.

  9. @gabrilu: grazie a te che me l’hai fatta conoscere. Speriamo davvero che Adelphi colmi questa lacuna.

  10. il 07 Febbraio è prevista l’uscita di un nuovo libro della N. intitolato “i cani e i lupi”Prezzo di listino: 18,50€ (daje…)Edito sempre da Adelphi

  11. @Harion: grazie!!! me lo segno subito, anche se magari aspetterò un po a comprarlo. Ma prima o poi lo prendo ^___^

  12. credo che l’Adelphi si stia prendendo l’onere di pubblicare questa autrice come ha fatto con altri (tipo Maugham), con una certa qualità editoriale.Il problema è il prezzo. E’ sicuramente un libro che mi interessa (infatti è in wishlist) ma non ho il cuore di spenderci 20 euro. Aspetterò l’edizione economica, con l’Adelphi è quasi una certezza

  13. @Zeruhur: davvero? io non sono mai riuscita a comprare nulla di Adelphi che fosse in edizione veramente economica ;o)

  14. Ah, ricordo questo libro che faceva parte della mega pila acquistata alla Feltrinelli l’ormai mitico 31 gennaio!:o)

  15. @aleike: già!! Ho atteso per quasi un anno e mezzo che ne uscisse un’edizione meno costosa, poi ho dovuto cedere!!

  16. Anche io pensavo fosse un libro triste, sicuramente l’appendice è straziante. Invece l’ho divorato, come gli altri, anche se concordo con chi dice che Adelphi ha i prezzi troppo alti!

  17. @ortensia51: non me lo dire!! Purtroppo Adelphi è l’unica casa editrice che pubblica questa autrice ed altri per me molto interessanti.

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